Vi avverto subito così poi non vi lamentate. Questo marzo è stato un po’ duretto e la colonna sonora potrebbe averne risentito. Pezzi lenti, malinconici, qualche colpo di testa dei miei, alcuni classiconi, ma direi che rispecchia davvero molto le mie giornate.
Giornate in cui sono nuovamente salita sul palcoscenico, vi ho scritto la mia prima letterina, ho sentito la solitudine e insomma ecco qui…
La colonna sonora del mio marzo 2016
Come può iniziare marzo se non con la pigrizia dei primi soli primaverili e l’odiata insonnia?
I’m so tired, I haven’t slept a wink
I’m so tired, my mind is on the blink I wonder should I get up and fix myself a drink, no no no
I Beatles mi si sono conficcati in testa e non mi hanno mollata per giorni con I’m so Tired per poi essere raggiunti dai Radiohead.
La loro Exit Music (for a film) me la sono immaginata come colonna sonora perfetta per un libro che ho letto per You Kid proprio a marzo, Io e te all’alba. Facendo parte della colonna sonora di Romeo + Juliet, l’ho sentita davvero vicina alla storia d’amore di Louise e Liam, i protagonisti del libro e mi ha lasciato addosso una grande malinconia.
Per fortuna, il teatro mi è venuto in soccorso con la canzone In a Persian Market, che apriva lo spettacolo Papà, non sparare sul postino! in cui interpreto una cameriera. In realtà la versione che ho in testa io è quella presente nella colonna sonora del film di Woody Allen, La maledizione dello scorpione di Giada, ma diciamo che rende l’idea.
Those Who Kill è un telefilm che proprio non mi è piaciuto ma ha un’ottima colonna sonora e tra le tante perle, mi è rimasta nel cuore la canzone di Dean Wareham, la disperata e dolcissima Love is colder than death.
Una cosa che mi è piaciuta un sacco invece, è il film Lo chiamavano Jeeg Robot e la versione strappamutande di Jeeg Robot L’Uomo D’Acciaio cantata da Claudio Santamaria. Quindi, fuori gli accendini, ragazzi.
Jeeg va, cuore e acciaio
Jeeg va, cuore e acciaio
cuore di un ragazzo che
senza paura sempre lotterò
Un’altra scoperta arriva dal selvaggio binge watching di Flaked, telefilm che non mi ha nemmeno fatto impazzire ad essere onesti ma che mi ha lasciato questa canzone da adolescente dal cuore spezzato di Alex G intitolata Sarah e mi ha riportata indietro con gli anni grazie a Brick di Ben Folds Five. Se proprio non avete nulla da fare, guardatelo Flaked ma io sento di aver buttato via delle ore, preziose o meno che siano.
Nel frattempo, Left Handed Kisses di Andrew Bird cantata in duetto con Fiona Apple e di cui vi ho parlato anche nella mia letterina, è svanita da Spotify. Ma io vi mostro direttamente il video che è pure meglio.
Se non fosse stata per questa collaborazione con Fiona Apple non avrei mai scoperto Bird e sarebbe stato un gran peccato.
Poi ad un certo punto il mio cervello ha deciso di darmi un segnale facendomi fissare su due canzoni.
E i titoli di queste canzoni sono Keep Breathing e Just Breathe, rispettivamente di Ingrid Michaelson e Don Brownrigg.
I want to change the world, instead I sleep.
I want to believe in more than you and me.
But all that I know is I’m breathing.
Insomma. Respira e lascia che le cose facciano il proprio corso. È questo che vuoi dirmi, cervello?
Once again it’s begin
I’m stuck and
Out astray
And you came in like a wave
Through the same paled grin, I gave
Just breathe
Così pare. Ma la vocina del cervello delle volte non è semplice seguirla, è più semplice affidarsi ad elementi esterni e così, un giorno, durante un brutto attacco di panico è partita alla radio una canzone del 1998, Erase/Rewind dei Cardigans di cui so le parole a memoria e che mi ha aiutata a recuperare il respiro. Grazie radio sconosciuta ascoltata in banca.
Alcune notizie colpiscono forte, capita così, quando meno te lo aspetti e perciò, Future Boy dei Catherine Wheel adesso per me e non solo, ha cambiato aspetto e maturata nei ricordi ed è diventata la ninna nanna di una nipotina che non sapevo di dover aspettare. Ciao E. Ciaociaociao.
… don’t fear, superboy is here
and it feels good to me…
Dopo aver mostrato le pudenda in Leftovers, Eccleston è passato a fare il nonno nella nuova mini serie BBC The a Word, telefilm che affronta l’argomento dell’autismo con un piccolo protagonista di cinque anni appassionato di musica. Nella prima puntata, cuffie in testa e girandola in mano, canta Mardy Bum degli Arctic Monkeys e io me ne sono innamorata. Sia della canzone che del telefilm.
A finire il mese, un’altra notizia ha scosso il mio mondo, più da vicino. Quando ci si ritrova a fare un “trasloco” inaspettato e frettoloso può capitare che vi passi davanti tutta la vostra vita. No, non nel senso che state per morire! Nel senso che tanti piccoli oggetti, libri, vinili, vecchi biglietti vi capitino in mano e a me è capitato una compilation fatta da un mio ex con The Last Day I was Happy degli Scarling e. Sì, Insomma. Capita che si possa essere anche un po’ melodrammatici ma un po’ di stridore ci stava bene a fine playlist.
E marzo finisce così. Cosa mi (vi) aspetterà ad aprile? Mistero!
Come sempre grazie al player di Spotify potete ascoltare il mio marzo 2016 direttamente da questo post o a questo link.
Per recuperare le prime due playlist, invece, cliccate qui.
Kiss Kiss (bang bang)
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