Accredito – da ritirare
Trolley – pronto
Agendina per gli appunti ché se li prendo di nuovo su cellulare durante i film, mi immolano in piazza – presa
Biglietto per arrivare a Torino – in tasca
Aria smargiassa – in stato di lavorazione
Questa non è la mia prima volta. In realtà è la terza. Me ne andrò per le strade della città, sbandierando l’accredito stampa al Torino Film Festival.
Quest’anno al Torino Film Festival, non solo farò un’abbuffata di film, farò la turista. Ho deciso di godermelo tutto, con i miei tempi, scrivere seduta al bar aspettando la prossima proiezione di mio interesse e insomma spassarmela.
Perché l’aria che si respira durante il Festival è pura magia e ci si può un po’ reinventare e mescolare tra le altre persone, ognuno con le proprie solitudini, ognuno con le proprie vite. Vivere il proprio film, tra i film.
Ma inizialmente, dicevo, non è il mio primo Torino Film Festival.
Grazie a Storia dei Film, mi sono affacciata per la prima volta al festival con la sua 31° edizione. E me ne sono innamorata.
Questi sono alcuni film che ho visto e recensito:
Canibal di Manuel Martín Cuenca
Il Treno Va a Mosca di Federico Ferrone, Michele Manzolini
Inside Llewyn Davis di Ethan Coen e Joel Coen
Mary Is Happy, Mary Is Happy di Nawapol Thamrongrattanarit
La 32° edizione del festival mi ha vista divisa tra vari lavori ma con il supporto di un’altra fortissima articolista, con cui ho speso i momenti di attesa nella fredda Torino e sotto le luci pre natalizie. Oltre ai film recensiti, ricordo con grande piacere di aver visto ’71 di Yann Demange…
'71 di #Domange un film crudele, doloroso ma bellissimo. Vero @allegrotta ? #TFF32 @StoriadeiFilm pic.twitter.com/MwYMmO9Ayq
— valentina (@Dazey) November 21, 2014
…ma anche Gentlemen, presentato in sala dal regista, che mi ha lasciata confusa e indecisa (ancora oggi) sul mio giudizio. Forse dovrei rivederlo.
Mikael Marcimain presenta il suo Gentlemen al #TFF32 / non vedo l'ora di vederlo. pic.twitter.com/VclCohm43E
— valentina (@Dazey) November 22, 2014
Poi ricordo il documentario sui Sex Pistols di Julien Temple che quest’anno al Festival, si occuperà di una sezione intitolata Questioni di vita e morte…
#TheFilthAndTheFury é il mio ultimo film per oggi al #TFF32 pic.twitter.com/0VMUFVLx3r
— valentina (@Dazey) November 22, 2014
… e poi ho visto Wild diretto da Jean-Marc Vallée, basato sul memoir di Cheryl Strayed e sceneggiato da Nick Horny. Il film ha valso la candidatura all’Oscar come miglior attrice protagonista a Reese Witherspoon.
Oggi vedo Wild, tratto dal memoir Wild: From Lost to Found on the Pacific Crest Trail, adattato da N. Hornby #TFF32 pic.twitter.com/ghjrM1UOsT
— valentina (@Dazey) November 28, 2014
Per Storia dei Film ho recensito qualche titolo davvero interessante, tra cui:
Big Significant Things di Bryan Reisberg
Diplomacy di Volker Schlöndorff
Con numeri da capo giro – 158 lunghi, 15 medi, 32 corti, 50 anteprime mondiali, 20 internazionali, 8 europee, 71 italiane – ho già cominciato a segnare sull’agenda alcuni dei film che andrò a vedere quest’anno, partendo da God bless the Child, passando per Suffragette, film d’apertura del festival che narra le vicissitudini delle militanti del primissimo movimento femminista a Londra, fino all’onirico film italiano I Racconti dell’orso e vi terrò aggiornati con un post work in progress e attraverso il mio account Twitter.
Nel frattempo, segnate anche i voi i vostri preferiti, consultando il programma online del Festival.
2 pensieri su “Ciao mamma, vado al 33° Torino Film Festival! – dove ti riassumo le puntate precedenti”