C’è che capitano delle giornate – molte, diciamo pure troppe – che la noia mi assale e non è che non avrei nulla da fare ma è proprio la stuffia addosso. Presente? Quindi, pesco a caso tra nuove serie televisive e a volte mi va male, altre decisamente meglio, come nel caso di Catastrophe.
La serie, che è uscita praticamente ovunque nel mondo tranne che in Italia, parte in sordina e cresce fino ad arrivare al finale che #@!!!## e non vedi l’ora che arrivi ottobre 2015 per sapere come va avanti. Ma andiamo con ordine. Ché poi mi incasino, ché poi non ci capite nulla.
Iniziamo da quella idea farloccona del salto della quaglia.
Sharon è una maestra elementare e Rob un uomo d’affari americano. Si incontrano in un club e scatta la scintilla con conseguente settimana di sesso selvaggio. Ma una volta ritornato a casa, negli States, Rob riceve LA telefonata da Sharon.
“Sai, la storia del salto della quagli? Beh, non ha funzionato. Sono incinta.”
(Beh, sì. Più o meno dice così, dai.)
Così, Rob decide di prendere il primo volo e andare da Sharon. Ed è a quel punto che la storia ha inizio. Perché i due, decidono di tenere il bambino e stare insieme.
La cosa più bella è che noi, non conosciamo i protagonisti e i protagonisti non si conoscono fra loro, se non fisicamente. Quindi lo spettatore, viene catapultato ancora più intensamente nelle vicende di questa coppia, che inizialmente, sembra talmente assortita male da essere grottesca.
Ma andando avanti, si scopre come l’umorismo li unisca, come il sogno di diventare scrittrice di Sharon sia puro e di come nonostante l’aspetto aggressivo (vestiti leopardati e rossetti eccessivi), sia insicura e a suo modo, tenera. Rob, si rivela il compagno ideale: paziente, divertente, tenero, accomodante, specie quando Sharon scopre che avere un figlio dopo i 35 anni di età può essere davvero rischioso.
E tra problemi, incomprensioni dati dalla poca confidenza, amici improbabili che propongono massaggi prostatici per rilassarsi, scopriamo che la madre di Rob è lei:
Non Il bulldog francese. Carrie Fisher, eh. Oh. Mica pizza e fichi.
È interessante notare come i due protagonisti della sitcom, siano anche gli sceneggiatori e come abbiano mantenuto identici i propri nomi di battesimo. I due, che hanno deciso di collaborare dopo essersi conosciuti su Twitter, hanno dichiarato che molto della sceneggiatura di Catastrophe sia basato sulle proprie esperienza personali.
Nonostante inizialmente, sembri proprio tutto una catastrofe – un figlio inaspettato, in una situazione inaspettata – il buon senso e la buona volontà dei due protagonisti sono commoventi e teneri. Insomma, chi dice che da una forte attrazione fisica non possa nascere l’amore, l’affetto e il rispetto?
Tra le tante serie televisive inglesi sparate in orbita in questo periodo, mi sento di consigliare Catastrophe per la sceneggiatura, ironica e delicata che approfondisce pensieri e sensazioni sia maschili che femminili con grande equilibrio e di una coppia che non ha avuto il tempo di guadagnare un livello sufficiente di confidenza per superare alcuni momenti banali ma intimi. Insomma, l’ho trovata una sceneggiatura profondamente vera e toccante.
Da bravi sceneggiatori, Sharon Horgan e Rob Delaney hanno mollato la serie in un punto cruciale, che però per una volta, non spoilererò e questo mi fa contare i mesi che mi separato dal bellissimo accento dell’attrice irlandese.
Kiss kiss (bang bang)